Cosa succede dopo il lockdown?

In questi giorni è un fiorire di ipotesi su come ripartire dopo il lockdown causato dall’epidemia da coronavirus: turni di lavoro su 7 giorni per evitare assembramenti, obbligo di indossare i dispositivi di protezione, misurare la temperatura a tutte le persone…
Non sappiamo ancora esattamente quando partirà la Fase 2, ma, come abbiamo scritto qualche giorno fa nel post Coronavirus e ristorazione collettiva: come ripartire ai tempi di Covid-19, è importante cominciare a ragionare su tutto ciò che può essere messo in atto nel settore della ristorazione collettiva, per aumentare la sicurezza degli operatori e degli utenti.

Mangiare insieme, ma distanziati

È evidente che dovremo studiare nuove modalità di servizio, nuovi flussi di lavoro, nuovi sistemi di protezione per i clienti e per i dipendenti.
Bisognerà ripensare la ristorazione collettiva, costruita sulla socialità e sul mangiare insieme. Perché ora dovremo mangiare insieme, ma distanziati. Con barriere in plexiglass o con pasti d’asporto da prenotare digitalmente e consumare alla scrivania.

Vademecum per la Fase 2 della ristorazione collettiva

Noi abbiamo già iniziato a lavorare, per non stare fermi ad aspettare che qualcosa succeda. Perché sappiamo che ci riprenderemo e inizieremo di nuovo a preparare i pasti per i nostri clienti, i nostri ragazzi, i nostri impiegati e operai. E allora dovremo essere pronti e avere già progettato i nuovi comportamenti da tenere, sia da parte del pubblico, ma anche degli addetti mensa.
Abbiamo quindi pensato a delle soluzioni pratiche da mettere in atto per la Fase 2 della ristorazione collettiva.  Si tratta di un vademecum di idee e proposte da applicare in tutte le mense, aziendali, sanitarie e scolastiche, per quando riapriranno le scuole.

Ecco allora la nostra checklist: da come studiare i menu a come servire i pasti, 22 proposte per la fase 2 nella ristorazione collettiva.

SALA MENSA

  • 1. Creare dei percorsi prestabiliti e posizionare nastri colorati su terreno e pareti per rispettare la distanza di sicurezza.
  • 2. Posizionare barriere protettive in plexiglass per separare i posti a tavola.
  • 3. Sanificare l’ambiente e gli oggetti con prodotti senza risciacquo tra un turno e l’altro.
  • 4. Evitare l’assembramento effettuando turni più lunghi, con minor frequenza.
  • 5. Far accedere gli utenti per fasce orarie scaglionate e posizionare all’ingresso una colonna di gel sanificante per mani.

MENU

  • 6. Studiare i menu con porzioni di cibi solo cotti, perché sanificati dalla temperatura.
  • 7. Prediligere preparazioni semplici, veloci e con piatto unico o piatto tris.
  • 8. Effettuare anche il servizio cestino da asporto per limitare l’affluenza in sala mensa.
  • 9. Consegnare vassoi con: condimenti in porzioni monodose, per evitare l’area condimenti in comune. Si possono anche aggiungere: un paio di guanti in lattice, mascherina per il dopo pranzo, bustina usa e getta di sanificante per mano a base di ammonio quaternario.

SERVIZIO

  • 10. Garantire DPI (dispositivi di protezione individuale) per tutto il personale.
  • 11. Dotare gli operatori in distribuzione di maschere in plexiglass.
  • 12. Introdurre allarmi acustici che sollecitino il lavaggio mani cadenzato.
  • 13. Sostituire i saponi standard con prodotti battericidi specifici.
  • 14. Utilizzare prodotti sanificanti nebulizzati a fine e inizio turno.

UTENTI

PERSONALE PRODUTTIVO

  • 19. Posizionare videocamere con allarmi acustici di prossimità per escludere gli assembramenti.
  • 20. Usare allarmi acustici per ricordare il cambio dei dispositivi di protezione e il lavaggio sistematico delle mani.

FORMAZIONE

Cosa succede dopo il lockdown?

In questi giorni è un fiorire di ipotesi su come ripartire dopo il lockdown causato dall’epidemia da coronavirus: turni di lavoro su 7 giorni per evitare assembramenti, obbligo di indossare i dispositivi di protezione, misurare la temperatura a tutte le persone…
Non sappiamo ancora esattamente quando partirà la Fase 2, ma, come abbiamo scritto qualche giorno fa nel post Coronavirus e ristorazione collettiva: come ripartire ai tempi di Covid-19, è importante cominciare a ragionare su tutto ciò che può essere messo in atto nel settore della ristorazione collettiva, per aumentare la sicurezza degli operatori e degli utenti.

Mangiare insieme, ma distanziati

È evidente che dovremo studiare nuove modalità di servizio, nuovi flussi di lavoro, nuovi sistemi di protezione per i clienti e per i dipendenti.
Bisognerà ripensare la ristorazione collettiva, costruita sulla socialità e sul mangiare insieme. Perché ora dovremo mangiare insieme, ma distanziati. Con barriere in plexiglass o con pasti d’asporto da prenotare digitalmente e consumare alla scrivania.

Vademecum per la Fase 2 della ristorazione collettiva

Noi abbiamo già iniziato a lavorare, per non stare fermi ad aspettare che qualcosa succeda. Perché sappiamo che ci riprenderemo e inizieremo di nuovo a preparare i pasti per i nostri clienti, i nostri ragazzi, i nostri impiegati e operai. E allora dovremo essere pronti e avere già progettato i nuovi comportamenti da tenere, sia da parte del pubblico, ma anche degli addetti mensa.
Abbiamo quindi pensato a delle soluzioni pratiche da mettere in atto per la Fase 2 della ristorazione collettiva.  Si tratta di un vademecum di idee e proposte da applicare in tutte le mense, aziendali, sanitarie e scolastiche, per quando riapriranno le scuole.

Ecco allora la nostra checklist: da come studiare i menu a come servire i pasti, 22 proposte per la fase 2 nella ristorazione collettiva.

SALA MENSA

  • 1. Creare dei percorsi prestabiliti e posizionare nastri colorati su terreno e pareti per rispettare la distanza di sicurezza.
  • 2. Posizionare barriere protettive in plexiglass per separare i posti a tavola.
  • 3. Sanificare l’ambiente e gli oggetti con prodotti senza risciacquo tra un turno e l’altro.
  • 4. Evitare l’assembramento effettuando turni più lunghi, con minor frequenza.
  • 5. Far accedere gli utenti per fasce orarie scaglionate e posizionare all’ingresso una colonna di gel sanificante per mani.

MENU

  • 6. Studiare i menu con porzioni di cibi solo cotti, perché sanificati dalla temperatura.
  • 7. Prediligere preparazioni semplici, veloci e con piatto unico o piatto tris.
  • 8. Effettuare anche il servizio cestino da asporto per limitare l’affluenza in sala mensa.
  • 9. Consegnare vassoi con condimenti in porzioni monodose, per evitare l’area condimenti in comune. Si possono anche aggiungere: un paio di guanti in lattice, mascherina per il dopo pranzo, bustina usa e getta di sanificante per mano a base di ammonio quaternario.

SERVIZIO

  • 10. Garantire DPI (dispositivi di protezione individuale) per tutto il personale.
  • 11. Dotare gli operatori in distribuzione di maschere in plexiglass.
  • 12. Introdurre allarmi acustici che sollecitino il lavaggio mani cadenzato.
  • 13. Sostituire i saponi standard con prodotti battericidi specifici.
  • 14. Utilizzare prodotti sanificanti nebulizzati a fine e inizio turno.

UTENTI

PERSONALE PRODUTTIVO

  • 19. Posizionare videocamere con allarmi acustici di prossimità per escludere gli assembramenti.
  • 20. Usare allarmi acustici per ricordare il cambio dei dispositivi di protezione e il lavaggio sistematico delle mani.

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“Il piano non è nulla, la pianificazione è tutto.” 

SIR WINSTON CHURCHILL