La differenza è farsi trovare pronti.
La diffusione del coronavirus (COVID-19) ha stravolto le nostre esistenze. È arrivato come uno tsunami e ci ha lasciato attoniti, impauriti, confusi.
Ci ha allontanato dalla nostra vita di tutti i giorni e ci ha rinchiuso in una bolla: il passato è lontano e il futuro è un’ombra vaga. Difficile prevedere che cosa succederà. Si fanno ipotesi, ma la verità è che nessuno lo sa, perché è tutto nuovo. E per alcuni settori le incognite sono maggiori che in altri.
Chi lavora nella ristorazione collettiva, che deve gestire mense e ambienti sociali ed è a contatto con il pubblico, è chiamato ad affrontare una grande sfida. Mai come ora la sicurezza alimentare diventa importante.
In mensa con il COVID-19
Finora abbiamo vissuto un po’ alla giornata, in attesa di vedere che cosa sarebbe successo. I ragazzi sono a casa da scuola, gli uffici chiusi, le mense svuotate dalla paura del contagio da coronavirus: non c’era nessuno a cui servire pasti.
Ma questo è il momento di pianificare il lavoro a venire. È il momento di ipotizzare il futuro, che c’è, che è lì dietro l’angolo, sospeso, ma presente. Per tramutare questa difficile fase in una nuova opportunità di sviluppo.
Non ha senso rimandare questo dibattito, perché so che ci riprenderemo e inizieremo di nuovo a preparare i pasti per tutti i nostri clienti, i nostri ragazzi, i nostri impiegati e operai.
E bisognerà essere pronti, perché ormai è certo: dovremo convivere a lungo con il COVID-19.
Coronavirus: pianificare ora come servire i pasti
La domanda è: quando e come ricominceremo a preparare e a servire i pasti? Quando ce lo permetteranno, ovviamente. Ma prima possibile. Ed è ora che dobbiamo pensare a come lo faremo. Studiare i nuovi metodi di servizio da adottare, i nuovi flussi di lavoro, nuovi sistemi di protezione e tutela dei nostri clienti e dei nostri collaboratori.
Bisogna progettarli ora, descriverli, personalizzarli, fare capire ai nostri clienti che ancora una volta siamo lì per loro, con loro. Ci interessa il loro benessere e ci abbiamo messo tutta la nostra professionalità, per aiutarli a “riprendersi”.
A riprendere una parte della normalità che è legata al cibo, ovvero al nostro lavoro: mangiare, mangiare insieme, mangiare in mensa, mangiare al lavoro.
Ed è proprio sul concetto di “mangiare insieme” – l’elemento base della ristorazione collettiva – che dovremo fare dei ragionamenti nuovi, consapevoli che non svolgeremo più il nostro lavoro come prima.
La sicurezza alimentare prima di tutto
Ci saranno aziende che ci sceglieranno ancora e altre ci selezioneranno come nuovi partner, ma solo se saremo pronti e in grado di dare metodo e risposte al nuovo mondo con il COVID-19. Saremo vincenti rispetto a chi le risposte pronte non le avrà.
Noi della Messina Ristorazione Collettiva ci crediamo e ci siamo: con le direttive specifiche, i materiali e i dispositivi di protezione, le nuove tecnologie produttive, i nuovi menu, le analisi di laboratorio, la formazione al personale e la comunicazione al cliente, attraverso gli strumenti più vari.
È in questi momenti che essere esperti di sicurezza alimentare, di avvalersi di un team di collaboratori preparati a lavorare con tutti gli standard previsti dalla legge fa la differenza.
Noi siamo pronti. E tu?
Foto: Pixabay
La differenza è farsi trovare pronti.
La differenza è farsi trovare pronti.
La diffusione del coronavirus (COVID-19) ha stravolto le nostre esistenze. È arrivato come uno tsunami e ci ha lasciato attoniti, impauriti, confusi.
Ci ha allontanato dalla nostra vita di tutti i giorni e ci ha rinchiuso in una bolla: il passato è lontano e il futuro è un’ombra vaga. Difficile prevedere che cosa succederà. Si fanno ipotesi, ma la verità è che nessuno lo sa, perché è tutto nuovo. E per alcuni settori le incognite sono maggiori che in altri.
Chi lavora nella ristorazione collettiva, che deve gestire mense e ambienti sociali ed è a contatto con il pubblico, è chiamato ad affrontare una grande sfida. Mai come ora la sicurezza alimentare diventa importante.
In mensa con il COVID-19
Finora abbiamo vissuto un po’ alla giornata, in attesa di vedere che cosa sarebbe successo. I ragazzi sono a casa da scuola, gli uffici chiusi, le mense svuotate dalla paura del contagio da coronavirus: non c’era nessuno a cui servire pasti.
Ma questo è il momento di pianificare il lavoro a venire. È il momento di ipotizzare il futuro, che c’è, che è lì dietro l’angolo, sospeso, ma presente. Per tramutare questa difficile fase in una nuova opportunità di sviluppo.
Non ha senso rimandare questo dibattito, perché so che ci riprenderemo e inizieremo di nuovo a preparare i pasti per tutti i nostri clienti, i nostri ragazzi, i nostri impiegati e operai.
E bisognerà essere pronti, perché ormai è certo: dovremo convivere a lungo con il COVID-19.
Coronavirus: pianificare ora come servire i pasti
La domanda è: quando e come ricominceremo a preparare e a servire i pasti? Quando ce lo permetteranno, ovviamente. Ma prima possibile. Ed è ora che dobbiamo pensare a come lo faremo. Studiare i nuovi metodi di servizio da adottare, i nuovi flussi di lavoro, nuovi sistemi di protezione e tutela dei nostri clienti e dei nostri collaboratori.
Bisogna progettarli ora, descriverli, personalizzarli, fare capire ai nostri clienti che ancora una volta siamo lì per loro, con loro. Ci interessa il loro benessere e ci abbiamo messo tutta la nostra professionalità, per aiutarli a “riprendersi”.
A riprendere una parte della normalità che è legata al cibo, ovvero al nostro lavoro: mangiare, mangiare insieme, mangiare in mensa, mangiare al lavoro.
Ed è proprio sul concetto di “mangiare insieme” – l’elemento base della ristorazione collettiva – che dovremo fare dei ragionamenti nuovi, consapevoli che non svolgeremo più il nostro lavoro come prima.
La sicurezza alimentare prima di tutto
Ci saranno aziende che ci sceglieranno ancora e altre ci selezioneranno come nuovi partner, ma solo se saremo pronti e in grado di dare metodo e risposte al nuovo mondo con il COVID-19. Saremo vincenti rispetto a chi le risposte pronte non le avrà.
Noi della Messina Ristorazione Collettiva ci crediamo e ci siamo: con le direttive specifiche, i materiali e i dispositivi di protezione, le nuove tecnologie produttive, i nuovi menu, le analisi di laboratorio, la formazione al personale e la comunicazione al cliente, attraverso gli strumenti più vari.
È in questi momenti che essere esperti di sicurezza alimentare, di avvalersi di un team di collaboratori preparati a lavorare con tutti gli standard previsti dalla legge fa la differenza.
Noi siamo pronti. E tu?
Foto: Pixabay
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