Il mercato digitale è infinito

Il mercato della ristorazione sta cambiando, non solo per gli obblighi a cui bisogna adeguarsi a causa del Coronavirus, ma anche per un cambio di modalità di consumo da parte degli utenti.

In questi mesi di quarantena, abbiamo imparato che possiamo mangiare a casa quasi tutto, senza l’onere di doverlo preparare. Cucina etnica, hamburgher, caramelle gommose? Tutto si può ordinare online e tutto viene consegnato a domicilio. Basta una carta di credito e uno smartphone.

Non torneremo più a rinunciare a una cena sfiziosa perché il frigorifero è vuoto: perché abbiamo lo smarthphone e l’offerta online c’è ed è ricca.

Quanto vale il mercato del food delivery?

Il mondo cambia e i ristoratori non devono perdere questa occasione.

È inutile aspettare il vaccino o che il Covid-19 passi: non perché non succederà, ma perché questa nuova modalità di segregazione e fruizione del pasto, ci ha portato ad aprire la mente a nuove possibilità.

Il mercato digitale è infinito: secondo uno studio Ubs, il food delivery su scala globale vale 35 miliardi di dollari. E ci si aspetta che arriverà a toccare 365 miliardi di dollari nel 2030, con una crescita annua del 20%. Numeri da capogiro. 

Ristoranti: ci vuole un cambio di passo

Ora il dilemma a cui i ristoratori sono chiamati a rispondere è: cambiare o resistere?
Torneranno i clienti a sedersi al tavolo per mangiare un piatto e bere un buon bicchiere di vino? Sì, torneranno, non subito, forse, ma lo faranno. Però non lo faranno tutti e non così spesso, perché hanno scoperto qualcosa di nuovo. A cui non rinunceranno.

Per questo i titolari di ristoranti devono decidere cosa fare: sperare che tutto torni come prima o fare qualche cosa di diverso? Non penso che la scelta vincente sia affidarsi alla Provvidenza, anche il proverbio lo dice: aiutati che il ciel ti aiuta…E quindi? Bisogna avventurarsi in una nuova scommessa: il mercato digitale.
Pena una lenta agonia.
Ma attenzione: non bisogna pensare all’eCommerce come al vecchio cibo d’asporto. Pizzeria sotto casa, telefonata e 15 minuti di attesa. Bisogna cambiare passo.  

In questo periodo, molti ristoranti della mia zona hanno distribuito volantini nelle caselle della posta: li ho letti tutti, ma adesso non so più che fine abbiano fatto.
I volantini erano tristi, impaginati male e il risultato era poco invitante.
Ora che mi si è aperto il mondo del food delivery, dubito che tornerò ad ordinare da quei locali. E come me, tanti altri vecchi clienti. 

Food delivery: come passare dal vecchio e al nuovo

Un ristorante ha due anime che compongono il pasto: il cibo e il servizio. Entrambi dovranno adeguarsi alle nuove modalità di fruizione.

Certo, non tutti i piatti sono fatti per non essere consumati al momento, ma con un po’ di “mestiere” si può ipotizzare il miglior menu da consegnare a casa, che possa essere mangiato senza perdere il gusto e la freschezza, anche dopo un’oretta o anche meno. 

Ecco, non gli spaghetti aglio e olio… 

Mentre, nel food delivery il servizio cambia molto e gioca un ruolo importante: il packaging, il sito, la facilità di acquisto, la consegna celere, le belle foto che invogliano a mangiare/comprare, la visibilità sul territorio, lo studio dei trend di acquisto, la geo-localizzazione del locale, le newsletter e molto altro (ne abbiamo anche parlato nel post Ristoranti: guida per ripartire dal delivery).

Sono tutti elementi a cui ora il cliente presta attenzione e a cui il ristoratore, se vuole sopravvivere, deve adeguarsi. Deve conoscere i termini nuovi, deve essere curioso, sul pezzo. 

Difendiamo la varietà dei ristoranti

Io non voglio un mondo gastronomico fatto solo dalle grandi catene e dalle multinazionali. Voglio andare a mangiare dalla Signora Maria e ordinare la pizza a pezzi da Armando (il mio pizzaiolo di fiducia si chiama veramente così e mi piace, lo stimo, ci conosciamo da anni). 

Armando e Maria però hanno bisogno di aiuto: che diavolo ne sanno di digitale? E di eCommerce?

Alcuni proprietari di ristoranti sono un po’ più preparati, ma la maggior parte quasi niente. E non mi aspetto che siano loro a imparare il nuovo linguaggio digitale, hanno altro da fare tutto il giorno, ma che capiscano che devono fare le cose diversamente e affidarsi a chi lo sa fare

Il problema è come fare? A chi rivolgersi?

Un team a sostegno dei ristoranti per passare all’online

Noi della Messina Ristorazione Collettiva abbiamo una proposta, per permettere a tutti i ristoranti, pizzerie o comunque locali commerciali del settore food di iniziare a cambiare.

E credimi, non sono solo affari, ma affetto: noi vogliamo che il mercato resti così variegato e composto da grandi e piccoli ristoranti, costosi ed economici, etnici e tradizionali. L’italia è bella perché ha la cultura gastronomica più variopinta del mondo e non dobbiamo perderla.

Per questo la MRC ha creato il servizio di consulenza “Delivery Facile”, pensato per i ristoranti, in cui mette a disposizione un team completo per rispondere al 100 % all’esigenza del mercato.

Figure professionali preparate a gestire il cambiamento, a traghettare le attività nel nuovo:

  • un analista che valuta i dati di mercato e l’utenza per individuare l’offerta gastronomica e i prezzi di vendita più adatti. Non dati dal sentimento del ristoratore più illuminato, ma dai numeri e dalle statistiche che non ingannano mai.
  • Un digital strategist che individua quali strumenti e canali di comunicazione digitali adottare (sito, pagina Facebook, newsletter ecc.).
  • Un graphic designer che studia l’offerta grafica più accattivante da proporre.
  • Un avvocato e un commercialista specializzati in eCommerce per creare a livello legale e fiscale un nuovo approccio che possa sostituire o convivere con quello tradizionale.
  • Un tecnico ristorativo che valuta i nuovi flussi di lavoro, adeguandoli al nuovo sistema produttivo e alla legislazione specifica del settore food.
  • Un tecnico commerciale specializzato nella vendita nel settore food per l’eCommerce (via web).

Non bisogna considerarli come dei costi in più, ma degli investimenti. Per trasformare il food delivery in un’opportunità

Perché, come dicono gli studi di settore, il mercato del food online è infinito. E gli utenti disposti a ordinare da casa, migliaia. 

Che cosa aspetti?

Foto: Pixabay

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“Il piano non è nulla, la pianificazione è tutto.” 

SIR WINSTON CHURCHILL